Quali rumori ci sono mancati durante la pandemia?

La musica live dei concerti, il rumore delle posate al ristorante, gli applausi dei teatri: quali sono i “rumori” che più ci sono mancati in questo anno e mezzo di pandemia? Tra lockdown e vita casalinga, molti suoni a cui eravamo abituati e che caratterizzavano i momenti di svago sono quasi scomparsi dalla nostra vita. Secondo una ricerca diffusa da Jabra e condotta da Censuswide in dieci nazioni, Italia compresa, a più di un anno dall’esplosione della pandemia molte cose che “prima erano normali ora sembrano un lontano ricordo”. E tra queste anche alcuni rumori.

La top 5 dei suoni che suscitano nostalgia

Stando ai risultati della ricerca la musica live dei concerti (65%), gli spruzzi d’acqua e le risate intorno a una piscina (60%), i rumori di posate in una cena al ristorante (58%), gli applausi dei teatri (56%), il tipico rumore dei bar e dei pub (53%) sono i suoni che più suscitano nostalgia, e che maggiormente ci sono mancati in questi lunghi mesi di restrizioni.

Cambia il modo di fruire la musica 

In particolare, riguardo la fruizione della musica, il focus sull’Italia ha fornito un quadro interessante delle abitudini del campione degli intervistati a seconda del genere, l’età e la provenienza geografica. Dall’inizio della pandemia il 27% degli uomini, ad esempio, ha infatti dichiarato di avere aumentato l’ascolto dei Podcast (26,13% le donne), e tra questi la fascia di età che più ha contribuito all’incremento è quella che va dai 16 ai 24 anni (36,36%).

Aumenta l’ascolto della radio, soprattutto in Liguria

Esponenziale per l’Italia è anche la crescita della fruizione della radio, con una quota pari al 41,30% per gli uomini e il 40,28% per le donne, e con la fascia di età 25-34 a guidare il range (46,50%), riporta Adnkronos. E la regione che ha visto maggiormente aumentare l’ascolto della radio è la Liguria (60.87% del campione).  Più contenuti i dati relativi agli Audio books, e la percentuale degli uomini che ne ha aumentato l’ascolto è del 17,98%, mentre è del 19.25% quella delle donne. La musica live però manca “molto” al 45,71% del campione, e “abbastanza” al 31,33% degli intervistati. Per il “massimo grado di nostalgia” prevalgono le donne, pari al 49,71% contro il 41,70% degli uomini, e per tutte le fasce che vanno dai 16 ai 54 anni per la voce “molto” la percentuale ha una media che sfiora il 50%.