Per trovare un nuovo lavoro servono 4 mesi

Nel 2023 sono bastati 4 mesi per trovare un nuovo impiego, il 5% in meno rispetto all’anno precedente. Lo afferma l’ultimo report di Uomo e Impresa, la società di Outplacement del Gruppo Umana, che realizza annualmente un’indagine nazionale sul supporto individuale alla ricollocazione professionale, nalizzando i profili delle persone coinvolte nelle attività di reinserimento lavorativo e consulenza di carriera.

In sostanza, le statistiche evidenziano che rispetto al 2022 il numero di persone ricollocate attraverso un’attività autonoma è triplicato, passando dal 10% al 30%.
Inoltre, si è ridotto il tempo medio di ricollocazione per chi ha perso il lavoro e chiede un aiuto per trovarne un altro.

Reinserirsi nel mondo del lavoro

Secondo il report, la ricollocazione con rapporti a tempo determinato è rimasta stabile, mentre è calata quella con contratti a tempo indeterminato. Gli uomini che hanno cercato un nuovo lavoro nel 2023 (56%) hanno superato le donne (44%), in controtendenza rispetto all’anno precedente. Inoltre, come spiegano gli specialisti di Outplacement e career coach di Uomo e Impresa, a essere ricollocati in maggior numero sono stati gli over 50, passati dal 53% al 59% del totale.

È poi cresciuto il numero degli under 40 (dal 15 al 18%), mentre sono diminuiti 40enni e 50enni che hanno cercato di reinserirsi nel mondo del lavoro, passati dal 32 al 23%.

Profili e settori di ricollocazione 

I candidati rivolti a Uomo e Impresa per riprendere l’attività lavorativa hanno perlopiù un’età matura e sono in prevalenza impiegati (40%), seguiti da dirigenti (26%), quadri (24%), operai (10%), provenienti soprattutto dall’Area Commerciale/Marketing (29%), ICT (18%), Amministrazione (16%), Operation (15%) e Produzione (14%). 

I principali settori di ricollocazione sono stati metalmeccanico, impianti, elettronica (25%), commercio e servizi (16%), ICT (15%), tessile (15%) e alimentare (14%).

“Aumenta la soddisfazione dei candidati per il nuovo impiego”

“Non solo è sceso il tempo medio di reinserimento lavorativo, ma la soddisfazione dei candidati per il nuovo impiego è complessivamente aumentata – commenta Roberta Bullo, direttore generale di Uomo e Impresa -: il 30%, infatti, lo ritiene superiore, e il 55% in linea con il precedente. Un risultato che noi di Uomo e Impresa riteniamo fondamentale. Un trend positivo degli ultimi 5 anni, ottenuto attraverso un ascolto costante e percorsi di coaching sempre più innovativi, che valorizzano le qualità e le competenze di ciascun candidato. L’outplacement si conferma così uno strumento strategico per la transizione di carriera, l’employability delle persone e il supporto alla stabilità professionale”.