AI, Big Data, transizione ecologica: come cambierà il lavoro? 

C’è il pericolo che i posti di lavoro attuali siano soggetti ad obsolescenza nei prossimi tre anni? A questa domanda risponde il Cegos Observatory Barometer “Transformations, skills and learning”, fornendo una visione tutto sommata positiva. 2023.Solo il 14% dei ruoli presenta il rischio di veder invecchiare le re competenze nei prossimi tre anni, secondo i risultati del Cegos Observatory Barometer “Transformations, skills and learning” 2023. La survey annuale, condotta dal Gruppo Cegos su 5.048 dipendenti e 488 manager HR in nove Paesi, evidenzia l’impatto dell’intelligenza artificiale (AI) e dei nuovi modi di lavorare nelle aziende.

Il 48% dei responsabili HR individua nell’Intelligenza Artificiale e nei big data (40%) i principali fattori di impatto sull’organizzazione in termini di sviluppo delle competenze. A livello italiano, la transizione ecologica è indicata come secondo fattore più influente (45%), seguita dalla tecnologia (27%).

I dipendenti sanno che le trasformazioni in atto cambieranno il loro lavoro

Il 74% dei dipendenti ritiene che le attuali sfide della trasformazione cambieranno il contenuto del loro lavoro, e il 22% esprime preoccupazione sulla potenziale scomparsa del proprio impiego. Tuttavia, solo il 14% dei posti di lavoro è considerato a rischio di obsolescenza delle competenze nei prossimi tre anni, secondo gli HR director. Nonostante il 29% dei dipendenti europei dichiari di sentirsi sopraffatto dalla tecnologia (+8% rispetto al 2022), il 79% dei lavoratori italiani ha una percezione positiva.

Il 57% degli HR intende sostenere i dipendenti nell’aggiornamento delle competenze e nell’assunzione di nuovi profili, mentre in Italia il 55% si concentra sullo sviluppo di skill per la mobilità interna e il ricollocamento.

Competenze digitali in primo piano

Le competenze digitali sono prioritarie, con il 42% degli HR che punta al potenziamento delle digital skills. Le soft skills (38%), l’agilità e l’adattabilità (53%), le competenze manageriali (35%), e le competenze di business (29%) seguono nell’elenco delle priorità. La transizione ecologica è considerata una priorità minore. Il 63% degli HR manager è interessato all’uso dell’AI per personalizzare i percorsi formativi, ma solo il 10% l’ha già utilizzata a questo scopo.

Il 31% dei dipendenti afferma di utilizzare o aver utilizzato strumenti di AI generativa, come ChatGPT, per la formazione, mentre il 40% ha intenzione di farlo in futuro.

Formazione personalizzata 

Gli HR manager intendono offrire una formazione più personalizzata per rafforzare l’engagement dei lavoratori. Il 51% dei dipendenti si aspetta formazione on the job, interattiva e ludica, e il 41% degli HR incontra difficoltà nel conciliare l’offerta formativa con le esigenze organizzative.

L’85% dei dipendenti è aperto a una completa trasformazione di carriera per dare più senso alla propria vita professionale, e il 76% sarebbe disposto a partecipare a percorsi formativi al di fuori dell’orario di lavoro.