Il vino e i giovani: cresce il consumo, ma responsabile e di qualità

Secondo lo studio di Enpaia-Censis, dal titolo Responsabile e di qualità: il rapporto dei giovani col vino, i numeri parlano chiaro. Dal 1993 al 2020 il vino ha visto crescere la quota di giovani che lo consuma, passati dal 48,7% al 53,2%. Al contempo, i giovani che bevono più di mezzo litro al giorno è scesa dal 3,9% a meno dell’1%. Infatti, tra i giovani che consumano vino, il 70,9% lo fa raramente, il 10,4% uno o due bicchieri al giorno e il 17,3% solo stagionalmente. Insomma, il consumo di vino è una invariante delle abitudini, componente significativa della buona dieta guidata dalla ricerca della qualità e dal suo ruolo di moltiplicatore della buona relazionalità. Ma è anche un prodotto strategico per l’economia italiana, con un sensibile incremento di consumatori tra i giovani, che scelgono di bere in maniera responsabile e vedono nell’italianità il principale criterio di scelta.

“Mi piace bere vino, ma senza eccessi”

Il 79,9% dei giovani tra 18 e 34 anni afferma che nel rapporto con il vino vale la logica meglio meno, ma di qualità, e il 70,4% dichiara: “Mi piace bere vino, ma senza eccessi”.
Insomma, il vino richiama l’idea di un alimento che dà piacere e contribuisce al benessere soggettivo, non di un catalizzatore di sregolatezza. L’italianità come criterio di scelta è invece segnalata dal 79,3% dei giovani, perché percepita come garanzia di qualità. Il riferimento alle certificazioni Dop (85,9%) o Igp (85,2%) mostra poi come i giovani siano attenti al legame tra vini e territorio. Un segnale della riscoperta nella cultura del consumo giovanile della tipicità locale.

Tipicità, marchio e sostenibilità

La tipicità, proiezione anche della biodiversità del nostro territorio, è infatti una bussola nelle scelte dei giovani consumatori: il 94,9% dichiara di acquistare spesso prodotti tipici dei territori del nostro Paese. Il marchio del prodotto, invece, conta per il 36,1% dei giovani, mentre è alta la valutazione che viene data della tracciabilità dei prodotti, vino incluso. Il 92% dei giovani, riporta Italpress, è pronto a pagare qualche euro in più sul prezzo base per i prodotti di cui riescono a conoscere biografia e connotati. Il 56,8%, poi, è ben orientato verso vini biologici e apprezza aziende agricole attente alla sostenibilità ambientale.

Un parte integrante del nostro stile di vita

“Quello vitivinicolo è un settore di assoluto prestigio, molto valorizzato soprattutto dai giovani, che nelle loro scelte di consumo mostrano particolare considerazione verso il vino biologico e di qualità – commenta Giorgio Piazza, presidente della Fondazione Enpaia -. I giovani bevono vino in maniera moderata e responsabile, aprendosi così alla convivialità e alla socialità”.
Non è n caso che il vino sia al centro di momenti significativi di convivialità anche negli esercizi pubblici, “di cui gli italiani hanno avuto nostalgia nell’emergenza sanitaria – aggiunge Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis -. Un rapporto maturo e responsabile col vino, quindi, è parte integrante del nostro stile di vita, tanto apprezzato nel mondo”.