Imprese italiane invecchiano, e in 10 anni un quarto di giovani in meno nei ruoli apicali

Tra il 2014 e il 2023, sul totale di chi ricopre una carica all’interno delle aziende italiane la presenza di over70, tra titolari, amministratori o soci, è aumentata di un quarto, mentre quella dei giovani tra 18-29 anni è diminuita più o meno nella stessa proporzione.
Emerge dalle elaborazioni di Unioncamere e InfoCamere: nelle due classi di età mediane, quella dei 30-49enni e dei 50-69enni, si incontrano invece la riduzione percentuale maggiore e l’aumento maggiore in valore assoluto.

In 10 anni i primi sono scesi del 28%, per oltre 1 milione e 100mila cariche in meno rispetto a 10 anni fa, e i secondi, con quasi 600mila cariche in più, evidenziano una variazione positiva del 15,3%.
Insomma, nell’Italia delle imprese sempre meno giovani occupano i centri decisionali. E se l’Italia sta invecchiando, anche l’impresa mostra una progressione verso la terza età. 

I più giovani puntano su agricoltura e tecnologia 

Il bilancio della presenza giovanile nell’impresa, in discesa di quasi 110mila unità in un decennio, è negativo in tutti i settori, a eccezione dell’Agricoltura, che segna un +12,8% per le cariche dei 18-29enni (oltre 4mila posizioni in più) e delle Attività professionali, scientifiche e tecniche (+27,7%, per 3.300 imprese in più).

In misura più modesta, le cariche occupate dai 18-29enni crescono anche nell’Istruzione (+6%, +100) e nelle Attività finanziarie e assicurative (+3,3%, +300).
Il crollo dei 30-49enni invece è deciso in tutti i settori. Nella manifattura si registra la variazione più negativa (-42,5%), nel Commercio, la riduzione maggiore in valori assoluti (-317mila cariche).

Ma la colpa non è solo della ‘demografia’

Gli over70, invece, che oggi occupano 268mila cariche in più dal 2014, così come gli over50 (quasi +600mila), aumentano in tutti i settori, con incrementi quasi sempre a due cifre.
I dati più elevati per gli over70 sono però quelli del Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (over50 +50,6%, over70 quasi +70%), dell’Istruzione (+36,8%, +51,5%), e della Sanità (+40,2%, +72,4%).

Ma la colpa non è solo della ‘demografia’.
“Bisogna semplificare tutte le procedure che ancora oggi frenano il fare impresa in Italia, e che sono vissute come un fardello troppo pesante, soprattutto dai più giovani – commenta il Presidente di Unioncamere, Andrea Prete -: ben 7 imprese under35 su 10 vedono nella burocrazia l’ostacolo maggiore all’utilizzo delle risorse del PNRR”.

A livello territoriale il Sud conta le perdite maggiori

A livello territoriale, a eccezione del Trentino Alto Adige, dove i 18-29enni sono aumentati del 3,9%, è nelle regioni del Mezzogiorno, a partire da Molise, Abruzzo, Calabria e Sicilia, che si contano le perdite maggiori. 
Calabria, Sicilia e Abruzzo sono le regioni in cui, invece, la popolazione dell’impresa over70 cresce di più.
Calabria, Campania e Toscana, quelle in cui crescono i 50-69enni con ruoli apicali.