Caramelle: un mercato maturo in cerca di innovazione

Uno studio Bva Doxa, Unione italiana food accende i riflettori sul rapporto degli italiani adulti con le caramelle, un rapporto in evoluzione che l’industria cerca di anticipare con innovazioni e nuove funzioni di consumo, diversificando un’offerta già ricca per gusti e formati. Dalle mentine alle gommose, che si contendono la leadership delle preferite con quelle alle erbe balsamiche, in cima alla classifica dei gusti più apprezzati, oggi le caramelle sono consumate da 9 italiani su 10. E a mangiarle sono soprattutto gli adulti, che 8 volte su 10 le comprano per sé e non per i bambini. In Italia Il comparto delle caramelle conta 25 milioni di consumatori abituali e aziende pluricentenarie che hanno addolcito le giornate di intere generazioni.

Nel 2021 esportate oltre 19mila tonnellate

Secondo un’elaborazione Unionfood su dati Istat lo scorso anno la produzione di caramelle si è attestata appena sotto le 90mila tonnellate, -6% rispetto al 2020, per un valore di circa 763 milioni di euro. Un dato bilanciato dalle esportazioni: nel 2021 sono state esportate oltre 19mila tonnellate, con un balzo in avanti del 34% rispetto al 2020, e un valore di 64 milioni di euro. Un trend positivo proseguito nei primi sei mesi 2022, con l’export del 28%, per una quantità esportata di oltre 11,6 mila tonnellate e un valore di quasi 40 milioni di euro. A premiare di più è il mercato tedesco, seguito da Paesi Bassi, Stati Uniti, Belgio e Francia.

Nel futuro meno ingredienti e più qualità

Il settore delle caramelle conta su circa 7.000 addetti, e ora cerca di intercettare i gusti dei consumatori moderni, che preferiscono quelle senza zucchero (56%) a quelle con lo zucchero (+44%). Un segnale di attenzione ad aspetti salutistici che nei prossimi anni potrebbe accelerare un percorso di sviluppo in questa direzione.
“Il consumo delle caramelle classiche è ormai stabile, parliamo di un mercato maturo che non ha spunti verso l’alto – spiega Luigi Serra, produttore e portavoce del progetto Piacere, caramelle di Unione italiana food -. Nel futuro cambierà la specializzazione della caramella: all’estero sono già diffuse le caramelle nutraceutiche: io penso che questa parte funzionale si accentuerà. E poi c’è il megatrend della ‘sottrazione’: meno ingredienti e più qualità”.

Aziende in difficoltà: raddoppiano i costi delle materie prime

Le prospettive di sviluppo, tuttavia, non possono non prescindere dall’attuale congiuntura economica, tra inflazione galoppante e rincari delle materie prime.
“Quella delle caramelle – continua Serra – è una produzione energivora, e gli aumenti del costo del gas mandano in difficoltà le aziende, ma l’aggravante sono i costi delle materie prime derivanti dai cereali, come lo sciroppo di glucosio e lo zucchero i cui costi sono raddoppiati”.
Intanto le caramelle, riferisce Askanews, provano a resistere, reinventandosi e conservando un posto nella quotidianità degli italiani, che le scelgono come gesto di cura per sé (45%), o regalandosi un viaggio nel passato. La caramella, insomma, è una moderna madeleine che evoca la dolcezza del tempo perduto.