Terziario: in Lombardia Servizi +20,8% e Commercio al dettaglio +5,4%

Secondo i risultati dell’indagine di Unioncamere Lombardia, nel secondo trimestre del 2022 prosegue la fase di crescita del fatturato per le imprese lombarde del terziario. Le variazioni congiunturali rispetto al trimestre precedente forniscono un’indicazione puntuale della dinamica più recente, e in entrambi i comparti il segnale è di un’accelerazione dei ritmi di crescita. Nei Servizi l’incremento congiunturale raggiunge infatti il +5,7%, e nel Commercio al dettaglio il +1,5%. La variazione su base annua per i Servizi si conferma invece sopra il 20% per il terzo trimestre consecutivo (+20,8%), mentre nel Commercio al dettaglio si attesta al +5,4%.

Servizi: raggiunto un nuovo massimo della serie storica

La diversa situazione dei due comparti è evidente anche dal numero indice del fatturato, calcolato ponendo pari a 100 il livello medio del 2010, con i Servizi che raggiungono un nuovo massimo della serie storica (123,7) e il Commercio al dettaglio (96,6) che recupera i livelli di 10 anni fa.
Per i Servizi la crescita di fatturato su base annua è molto marcata nelle attività di alloggio e ristorazione (+52,3%), che nello stesso trimestre 2021 ancora risentivano delle chiusure e restrizioni anti-Covid. Significativa anche la crescita dei Servizi alle persone (+24,7%), che hanno finalmente recuperato i livelli del 2019, e dei Servizi alle imprese (+15,5%), che toccano un nuovo massimo storico. Più ridotta la crescita per il Commercio all’ingrosso (+11,5%), che dopo aver a lungo trainato la performance dei Servizi in Lombardia, mostra una battuta d’arresto rispetto ai valori del primo trimestre.

Commercio al dettaglio: crescono soprattutto i negozi non alimentari

Nel Commercio al dettaglio crescono soprattutto i negozi non alimentari (+8,7% su base annua), che hanno mostrato una buona capacità di recupero dopo i forti cali registrati nel periodo dell’emergenza sanitaria. Più limitato l’incremento per gli esercizi non specializzati (+2,4%), che comprendono minimarket e supermercati, e che non hanno avuto conseguenze negative dalla pandemia: il numero indice è infatti sui valori massimi degli ultimi 14 anni. Prosegue poi il calo strutturale dei negozi alimentari prevalentemente di piccole dimensioni (-0,6%).

La crescita del fatturato risente delle dinamiche dei prezzi

Pur con differenti andamenti, entrambi i comparti stanno quindi sperimentando una fase di crescita intensa del fatturato, che risente però in maniera decisiva delle dinamiche di prezzo. I listini sono infatti in forte tensione, con incrementi congiunturali del +2,7% per i servizi e del +4,3% per il Commercio al dettaglio. I maggiori aumenti si riscontrano negli esercizi alimentari, nelle attività di alloggio e ristorazione e nel commercio all’ingrosso. Proprio i timori degli effetti dell’inflazione sulla domanda, che si somma alla crescita dei costi e alle altre incognite della situazione nazionale e internazionale, si riflettono in un peggioramento delle aspettative degli imprenditori. Fanno eccezione le attività legate al Turismo, per le quali le attese sulla stagione estiva sono positive.